IL CANTO DELLA CROCE

Pubblicato il: 1 Febbraio 2024

IL CANTO DELLA CROCE

Non sono il tipo da “parola dell’anno” però dall’inizio ho sentito una parola che credo mi accompagnerà fino alla fine di questo 2024, ed è “CROCE”. Questo mi ha fatto ricordare un qualcosa che avevo scritto ad Agosto 2022, sulla quale ho meditato molto e penso sia il momento giusto per condividerlo con voi qui.

Mi piace raccontare, anche se sono ripetitiva, l’esperienza che ho avuto un giorno di anni fa in preghiera. Ho chiesto a Dio “Come posso conoscere di più il Tuo Amore?” Mi ha risposto “Guarda la Croce”. Pensavo di aver capito, ma più passa il tempo e più mi chiedo: conosciamo davvero il vero valore, la ricchezza, la profondità, il significato e il mistero della Croce? Niente sarebbe possibile senza e forse su questa terra non lo capiremo mai a fondo.

ABBIAMO BISOGNO DELLA GRAZIA AFFINCHE’ POSSIAMO SCENDERE IN PROFONDITA’ NEL MISTERO DELLA CROCE.

Sono andata a leggere, rileggere e meditare i vangeli e tutti quei passi che ne parlano, finché non mi sono soffermata su una frase che Gesù disse sulla Croce.

Faccio una premessa.
Yeshua è il cantante per eccellenza. Lui è il più grande dei Musicisti. Yeshua è la Musica. Yeshua è il Canto. Perché la musica è stata creata in Lui, per mezzo di Lui e in vista di Lui. È l’Essere più musicale che esista. Il cielo è pieno della Sua meravigliosa Musica e un giorno anche la terra lo sarà. Lui ama cantare.
Gesù, quindi, cantava? Durante l’ultima cena è scritto che Gesù e i discepoli cantarono gli inni. E si presume che fossero i salmi dal 113 al 118.

La Bibbia ci dice che Gesù cantò con i suoi discepoli la notte prima della sua crocifissione (Matteo 26:30; Marco 14:26). Cosa hanno cantato esattamente? Hanno cantato l’Hallel. L’Hallel è una sezione dell’Antico Testamento trovata nel Salmo 113-118. Questa parte della Scrittura è tradizionalmente cantata durante il pasto pasquale. Questo è lo stesso pasto che Gesù consumò con i suoi discepoli durante la sua ultima notte nella stanza superiore, poco prima che andassero al Monte degli Ulivi per pregare. Perché hanno cantato? Ciò che rende questi Salmi così importanti è che sono storici e profetici. Il Salmo 113-118 si rallegra in Dio che ha provveduto la salvezza al suo popolo e continua a guardare al Signore per una salvezza futura. I discepoli di Gesù non capivano come Cristo avrebbe adempiuto le dichiarazioni profetiche che si trovano in questa parte della Bibbia. Tuttavia, oggi possiamo guardare questa stessa sezione delle Scritture e rimanere in soggezione davanti a un Dio che ha orchestrato un piano così bello di salvezza e redenzione. Il contenuto dell’Hallel è una bella spiegazione e un compimento profetico del piano di redenzione di Dio per il suo popolo nel corso della storia (Fonte: https://www.alpinebible.com/2017/04/jesus-sings-at-the-last-supper/).

Ma ci fu un altro canto che Gesù cantò. Ed è quello sulla Croce.

“E, verso l’ora nona, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lamà sabactàni?», cioè: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»”
Matteo 27:46 (=Marco 15:34)

Gesù cita il Salmo 22 (TI INVITO A LEGGERLO TUTTO). I salmi sono canti.

Ho scritto qualche canto e non ho un metodo di scrittura, la maggior parte sono semplicemente preghiere, meditazioni della Parola o tratti da predicazioni. Con 3 canti in particolare ho fatto qualcosa di diverso, ho cercato di immaginarmi di trovarmi nella stanza del trono, ho chiuso gli occhi ritrovandomi sotto quella croce e ho visto nella mia mente cosa è successo al momento della resurrezione.
Quindi mi chiedo: cosa avrà visto Davide quando scrisse questo salmo? Avrà avuto una visione? Avrà visto Gesù sulla croce? Sono semplicemente parole? Eppure, ci sono troppi dettagli. Davide era re, cantore, guerriero e profeta (Atti 2:30), quindi profetizzò?
È diverso da ciò che ha scritto Isaia al cap. 53, che parla dell’uomo di dolori e descrive una scena. Questo salmo invece è in prima persona, è una profezia. Se questo salmo è vero per il re Davide nella sua esperienza di vita, esso, come molti salmi, è ancora più vero per Gesù il Messia.
Qui sembra proprio che sia Gesù a parlare. Lo strumento è la bocca, la musica di Davide.

Perché sulla Croce Gesù non grida “Padre mio Padre mio?” Gesù sulla Croce chiama Dio “Dio” non “Padre”. Circa 60 volte si rivolge a Dio chiamandolo “Padre” e solo in questa occasione lo chiama Dio e un’altra volta subito dopo la resurrezione (Giovanni 20:17).

Gesù era sicuro nella Sua identità di Figlio:
Giovanni 11:41-42 “Tolsero dunque la pietra. Gesù, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, ti ringrazio perché mi hai esaudito. Io sapevo bene che tu mi esaudisci sempre…”
Matteo 26:53 “Credi forse che io non potrei pregare il Padre mio che mi manderebbe in questo istante più di dodici legioni d’angeli?”
Quindi se Gesù avesse chiesto al Padre di non voler andare più in croce o di scendere, il Padre lo avrebbe esaudito. Ma Gesù conosceva la volontà del Padre, “Ora l’animo mio è turbato; e che dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma è per questo che sono venuto incontro a quest’ora” Gv 12:27. “Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato, e compiere l’opera sua” Gv 4:34.
“Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Però non la mia volontà, ma la tua sia fatta” Lc 22:42.

Gesù sulla croce è stato vero uomo e ha visto e conosciuto il Padre come Dio:
Ebrei 5:7-9 “Nei giorni della sua carne, con alte grida e con lacrime egli offrì preghiere e suppliche a colui che poteva salvarlo dalla morte ed è stato esaudito per la sua pietà. Benché fosse Figlio, imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì; e, reso perfetto, divenne per tutti quelli che gli ubbidiscono autore di salvezza eterna”.
Come nel deserto, anche sulla Croce Gesù fu tentato nella Sua identità di Figlio: “Se sei il Figlio di Dio…” Matteo 4:3.
“Se tu sei figlio di Dio, scendi giù dalla Croce” Matteo 27:40.

“Dio Mio, Dio Mio” non è un grido di disperazione, infatti sfocia nella lode. Gesù sapeva bene la volontà del Padre e cosa sarebbe successo. La Sua missione era l’umiliazione.
Gesù su quella Croce riprende una preghiera, un canto di Davide scritto circa 700 anni prima. Gesù lo avrà detto tutto sulla Croce? Forse sì, ma a causa della poca forza riuscì a gridare e a far sentire solamente il primo verso. Nell’uso ebraico citare l’inizio di un salmo implicava un riferimento all’intero poema.

La vita sacrificale di Cristo, il Suo sacrificio è sostenuto e motivato dalla preghiera e dal canto. Matt Candler

GESU’ SULLA CROCE CANTO’ PER L’UMANITA’.
GESU’ SULA CROCE CANTO’ PER ME.

Ma perché un Dio misericordioso, Padre d’amore si comporta così? Perché permette questa atroce sofferenza del Figlio?
Ci vuole conoscenza di Dio per comprendere questo. Gesù Lo conosce per questo si apre alla lode, in Dio non c’è delusione. Gesù guardava oltre, Ebrei 12:22 Co 5:14-15Ebrei 2.
Dio Lo aveva veramente abbandonato in quel momento? Verso 24 Cfr. con Giovanni 16:32

Al verso 3 abbiamo la rivelazione del cielo? “Eppure, tu sei il Santo, siedi circondato dalle lodi d’Israele”.
Parafrasando:
“Sì, forse Dio mi ha abbandonato, ma tu liberi, io canto della salvezza. Io canto che un giorno tutte le estremità della terra si ricorderanno del Signore e si convertiranno a Lui, e tutte le famiglie delle nazioni adoreranno in Sua presenza. Sembra vero il fatto che Tu mi abbia abbandonato ma Tu sei il Santo. Tu abiti nelle lodi del Tuo popolo e per questo Io Ti loderò in mezzo all’assemblea. E per questo Ti lodo ora, in questo momento di angoscia, perché Tu oh Dio ami essere lodato e sei degno di ricevere la lode nella mia sofferenza”.

Rinunciare, soffrire (Matteo 16:24). Tutti noi dovremmo prima o poi passare per la ‘Croce’, e quando sarai lì che dirai? “Signore voglio scendere ne ho abbastanza” o canterai la tua vittoria, la salvezza del Signore? Filippesi 3:10-11.
C’è un tempo sulla Croce, poi arriva la resurrezione. Hai mai detto “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” Hai mai conosciuto questo volto dell’amore? Per quanto possa sembrare strano questo è Amore.

CONOSCERE E SPERIMENTARE LA CROCE SIGNIFICA
CONOSCERE E SPERIMENTARE LA PROFONDITA’ DELL’AMORE DI CRISTO.

Come è stato soccorso Gesù?
Con la promessa di una Generazione Futura (vv.28-31). Gesù sulla croce cantava la Sua gioia, nell’estrema sofferenza vedeva la gloria di una generazione che un giorno avrebbe adorato il Signore, una generazione che lo avrebbe servito.
Sei tu, sono io. Gesù su quella Croce, nella sofferenza più grande, cantò per me e per te!

P.S. Lo so ho messo molte citazioni. Ti sfido a non leggere solamente di sfuggita questo articolo, ma ad andare e meditare ogni passo. Questo mese prenditi un po’ di tempo e rileggi i Vangeli e tutti i passi riferiti alla Croce e sofferenza di Cristo. Meditaci su e prega affinché lo Spirito Santo possa rivelarti in modo nuovo l’Amore di Cristo e possa farti comprendere un po’ di più cosa significa “avere comunione con le Sue sofferenze”.

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Maria Cistaro

4 pensieri su “IL CANTO DELLA CROCE

  1. Dio ti benedica Maria ,perché le tue riflessioni ,le tue meditazioni le condividi e sono di edificazione. Anche io così posso riflettere sulla Croce . Susciti curiosità e riflessioni in chi legge . Io ti benedico Maria e che l’unzione dello Spirito Santo sia sempre sulla tua vita .

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